Il Cagliari è tornato a Gradisca d'Isonzo, sede dei ritiri che in terra friulana, hanno preceduto le gare con Inter e Catania. Hotel immerso nel verde a non pià di 200 metri dal punto in cui l'Isonzo affronta uno sbarramento artificiale che crea un effetto cascatella il cui fragore si avverte facilmente specialmente nelle ore serali. Qui la Sardegna è di casa: qualche immigrato ma soprattutto i ricordi di quanti, all'epoca della Leva obbligatoria, hanno conosciuto i tantissimi Sardi che qui hanno frequentato il CAR locale. Il centro storico, ben conservato, ha origini remote e l'aspetto attuale più evidente è quello rinascimentale con torri e bastioni disegnate del genio, anche militare, di Leonardo da Vinci. Il campo dell'allenamento poco distante è situato nel comune di VISCO con terreno di gioco ed ambiente ottimamente curati dalla passione del signor Luciano Vescovo d'incrollabile fede milanista con tanto di bandiera rossonera che svetta sul tetto degli spogliatoi. Il Comunale è intitolato a "Luciano Minut" ed il sindaco di Visco, signora Elena Cecotti, non tralascia, a nome della Comunità, di farci sentire l'affetto locale per la nostra gradita ed inaspettata presenza. Domenica 6 maggio alle ore 20.45 si giocherà al "Nereo Rocco" di Trieste per la penultima di campionato contro la Juventus: Trieste appunto, nuova casa rossoblu di questo finale di torneo, dove non è raro incontrare folte rappresentanze isolane che sembrano voler perpetrare quanto, purtroppo anche a costo della vita nel corso del primo conflitto mondiale, i Sardi hanno operato per lo sviluppo di questa città. Un dato su tutti: il 3 novembre del 1918 le truppe italiane liberarono Trieste dalla dominazione austriaca combattendo strada per strada, giungendo fino alla orre di San Giusto dove il fante Lorenzo Putzu di Monserrato ebbe l'onore di issare la Bandiera Sabauda sul pennone più alto (Bandiera originale e foto dell'avvenimento sono oggi custodite nel museo del Castello di Sanluri). Tornando nei luoghi del ritiro di Gradisca spostiamoci di qualche chilometro a Redipuglia, territorio del Comune di Fogliano, dove sorge il Sacrario che solennemente custodisce le 100.00 salme di quanti nella Grande Guerra si sono immolati per la Patria. Il Sacrario è stato realizzato su un rilievo collinare dove è stata creata un'infinita gradinata, sulla quale, in ordine alfabetico e gradino per gradino vengono riportati i nomi di quanti qui riposano: percentualmente, in relazione alla popolazione dell'epoca, la Sardegna è quella che che ha pagato il tributo maggiore. Rampa dopo rampa, la lettura di una quantità impressionante di cognomi dal suono familiare: parti da Abis, Ambu e Angius, passando per Porcu, Sanna e Sulis, chiudendo con Zedda, Zuddas e Zurru. Sono trascorsi poco meno di cento anni dal Loro sacrificio ma giustamente la memoria è viva e l'impatto violentemente ti prende. Nelle foto in home page e sotto: il cippo Brigata Sassari del Sacrario di Redupuglia. |
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