salvezza

24.04.2012

La salvezza e' piu' vicina

Tre gol per tre punti importantissimi: il Cagliari nel momento più delicato si ritrova e batte il Catania, rilanciandosi decisamente in classifica. 41 punti sono una quota significativa, non bastano ancora per ottenere la certezza della salvezza ma da oggi si può guardare al futuro con ritrovata fiducia. Soprattutto in vista del match di sabato con il Chievo. Intanto però godiamoci questa vittoria superba, conquistata da un Cagliari nemmeno lontano parente - in meglio - rispetto alla squadra spenta del secondo tempo di Parma. Tutti gli effettivi utilizzati da Massimo Ficcadenti si sono espressi su livelli d'eccellenza. Davvero difficile scegliere il migliore in campo, non solo per la qualità tecnica ma anche per il sacrificio e la dedizione profusi. La difesa ha ritrovato compattezza, con Pisano e Agostini sicuri sugli esterni, laddove il Catania sviluppa la maggior parte del proprio gioco, e Canini e Astori una morsa sul temibile Bergessio; a centrocampo, accanto ad un Conti sicuro direttore d'orchestra e pericoloso negli inserimenti centrali, hanno giganteggiato il puntuale Ekdal e Nainggolan, cresciuto in maniera dirompente nella ripresa, quando il Catania ha prodotto il massimo sforzo; devastante Cossu, che si è mosso senza soluzione di continuità spostrandosi sulla fascia spesso e volentieri; in avanti Pinilla ha fatto tanto movimento e quando c'è stato bisogno ha piazzato l'ennesimo acuto personale mentre Thiago Ribeiro ha fatto sentire il suo apporto anche in copertura oltre ad avere il grande merito di segnare il gol che ha sbloccato il risultato. Menzione particolare per Vlada Avramov, che ha sostituito Agazzi come meglio non si poteva. Il portierone serbo ha letteralmente salvato il risultato a metà ripresa con un doppio intervento strepitoso su Bergessio e Lanzafame. Infine, l'arma non convenzionale lanciata sul campo al momento giusto da Ficcadenti: Victor Ibarbo, che ha messo a ferro e a fuoco la difesa rossoazzurra con le sue imprendibili ripartenze. Non era cominciata benissimo: rossoblu un po' rigidi, evidentemente timorosi per l'importanza del risultato. Catania in campo con la serenità dei nervi distesi e forte di un gioco mandato giù a memoria. Proprio gli etnei costruivano una grandissima occasione dopo 7': il cross di Llama pescava Bergessio libero di colpire di testa in tutta tranquillità all'altezza del disco del rigore, ma la deviazione del centravanti argentino finiva sul fondo. Un brivido che aveva il potere di scuotere il Cagliari: non era più tempo di scherzare. Ed ecco la solita, abituale risposta di un gruppo che non tradisce nei momenti topici. I rossoblu guadagnavano metri e al 22' sbloccavano la situazione. Thiago Ribeiro prendeva palla sulla sinistra, si accentrava e lasciava partire un tiro non fortissimo ma velenoso, che si insaccava a fil di palo sulla destra di Terracciano. Il vantaggio dava morale al Cagliari, che controllava la reazione degli avversari e sfiorava il raddoppio con un colpo di testa di Astori (salvataggio sulla linea di Lodi) e due conclusioni dalla distanza di Conti e Thiago Ribeiro, di poco fuori. Nella ripresa Montella spediva dentro Lanzafame al posto di Gomez, ma era il Cagliari a sfiorare il raddoppio: il tiro di Conti, servito da Pinilla, incontrava una deviazione e terminava sul palo. Quindi Thiago Ribeiro, lanciato verso il gol, era chiuso all'ultimo dal disperato recupero di Spolli. Al 67' però il respiro dei tifosi rossoblu si fermava per qualche secondo: Bergessio si veniva a trovare tutto solo davanti ad Avramov, che usciva con tempestività impedendogli il tiro; l'argentino proseguiva nell'azione servendo col tacco l'accorrente Lanzafame a due passi dalla linea di porta, e ancora Avramov intuiva il gesto tecnico gettandosi sulla palla ed impedendo una conclusione a quel punto facile facile. Tirato un sospiro di sollievo, il Cagliari riprendeva con sicurezza in mano le redini della gara. La diga davanti alla difesa faceva il suo dovere e la coppia centrale sfiorava il secondo gol in occasione di un calcio d'angolo di Cossu: il colpo di testa di Astori trovava la risposta di Terracciano, sulla ribattuta era pronto Canini, ma ancora il portiere siciliano salvava con l'aiuto di Lodi. Faceva la sua apparizione in campo David Suazo, al posto di Biagianti, ma a quel punto la partita sembrava già indirizzata. L'ingresso di Ibarbo era la mazzata finale per un Catania stanco e costretto a concedere spazi. Una manna per un velocista come il colombiano, che a dieci minuti dalla fine si produceva in un affondo imperioso per poi mettere al centro un pallone che Pinilla doveva soltanto spingere in rete. Dopo una traversa di Canini, ancora di testa sull'ennesimo calcio d'angolo di Cossu, al 4° di recupero arrivava anche il terzo gol: tutto merito di Ibarbo, che scattava con forza e velocità bruciando Bellusci per poi toccare a Larrivey, da poco subentrato a Pinilla: il tiro era ribattuto da un difensore, ma il pallone capitava ancora sui piedi di Ibarbo che scaraventava in rete di potenza per il suo terzo gol stagionale. Terzo gol, tre punti, risultato che forse mortifica eccessivamente un Catania comunque volenteroso, ma ossigeno puro per il Cagliari che sfrutta bene il turno casalingo e si prepara a ricevere il Chievo: potrebbe essere la volta buona per chiudere i conti con la salvezza.

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