E' un brutto periodo, ma il Cagliari ha le carte in regola per raggiungere presto una situazione di classifica più tranquilla. Ne è convinto l'allenatore in seconda Diego Lopez, che ha inaugurato la serie delle conferenze stampa del 2013. Un anno che ci si augura risulti più felice di quello appena trascorso, perlomeno sul piano dei risultati. "Non butterei nulla del 2012. Ultimamente i risultati non ci stanno dando ragione, alcune partite, come quella di Udine, non sono andate bene, ma ho fiducia in questo gruppo e stiamo lavorando sodo. Possiamo ripeterci all'infinito quanto siamo bravi, sono sicuro che questa squadra sia ottima, ma la classifica rimane l'unico giudice. Dobbiamo dare tutti qualcosa di più, metterci maggior grinta, concentrazione e determinazione". Si pensava che il Cagliari facesse tutt'altro campionato. "Ripeto: questo gruppo ha pochi eguali. Non viviamo una situazione facile, ma sono sicuro che ne usciremo fuori presto. In Serie A i particolari fanno la differenza". Non ha sicuramente aiutato la precaria situazione dello stadio. "Giocare davanti al pubblico di casa è un'altra casa, mi sembra scontato. Però non dobbiamo pensare a queste cose, nè focalizzarci sulle partite che ci aspettano tra qualche settimana. Il calendario dice che il nostro prossimo impegno si chiama Lazio, dunque concentriamoci sulla Lazio, una grande squadra con degli ottimi giocatori capaci di fare la differenza". Incombe il mercato di gennaio, ma Lopez ha le idee chiare. "Siamo soddisfatti dei ragazzi che abbiamo. La situazione economica della società non ci riguarda. Noi dobbiamo pensare al calcio giocato, rimanere concentrati esclusivamente sul lavoro fatto sul campo. E sulla salvezza, che rimane il nostro obiettivo numero uno. Il modulo? Questa squadra ha le caratteristiche per disposrsi con il 4-3-1-2, ma non significa che non si possa cambiare qualcosa". Sul lancio dei giovani come Murru e Del Fabro: "Se sono in rosa, vuol dire che hanno le qualità per giocare in Serie A. Certamente devono ancora imparare tanto, possono farlo stando vicino ad un elemento come Astori, che non si discute". Per Lopez è stato semplice passare dalla guida della Primavera alla realtà della prima squadra. "Conoscevo già molti dei ragazzi. Certo, ora mi ritrovo a stare dall'altra parte della barricata, interpreto un altro ruolo, ma è filato tutto liscio anche grazie all'intelligenza dei giocatori". |
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