Una delle persone più importanti nella vita di Dario Del Fabro è il nonno Giampaolo, ex medico della Dinamo Sassari di basket ("Ci sentiamo tutti i giorni, mi raccomanda di tenere i piedi ben piantati a terra"); sportivamente parlando, il suo mèntore è l'allenatore rossoblù Diego Lopez. "Un grande allenatore e un grande uomo. Grazie al suo passato agonistico anche a livello internazionale, può darmi tanti suggerimenti utili per la mia crescita: come fare al meglio le diagonali, rivelarmi i segreti dell'anticipo e quella furbizia fondamentale per un difensore. In pratica, insegnarmi i trucchi del mestiere". Non sono da meno i compagni di squadra. "Conti, Rossettini, Ariaudo, Perico mi riempiono di buoni consigli. Vorrei citare anche Agazzi, una specie di secondo allenatore in campo". Del Fabro è al secondo ritiro pre-campionato con i "grandi". Qualcosa è cambiato rispetto all'anno passato. "Ero più timido, dovevo ambientarmi. Adesso mi sono abituato al clima della prima squadra. I ritiri servono pure a questo: forgiano il carattere". Il giovane difensore è convinto che il Cagliari possa fare un ottimo campionato. "Con un gruppo del genere possiamo puntare a qualcosa di più della salvezza". Del Fabro, classe '95, è uno dei virgulti più promettenti usciti recentemente dal vivaio di Assemini curato da Gianfranco Matteoli. "Sono contento che la società punti sui giovani sardi, per noi indossare la maglia del Cagliari è un sogno. Spero di trovare un po' di spazio. Non sarà facile perchè ci sono cinque giocatori per due posti; dipende da me e dalla mia capacità di saper migliorare". |
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