La Cagliari Calcio fa rilevare che con lordinanza emessa in data odierna il Tribunale Amministrativo ha stabilito in realtà che lAmministrazione è obbligata a riprendere il procedimento dal segmento considerato carente, con conseguente riapertura dello stesso e adozione di tutti gli atti conseguenti, in ossequio alla regola della conservazione degli atti giuridici e che: "il verbale n. 4/2013 non può essere inteso come un definitivo arresto procedimentale (che comporterebbe l'apertura di un nuovo procedimento) per la natura e l'essenza stessa dell'atto".
Ovviamente, la riapertura del procedimento dovrà avvenire su impulso della Cagliari Calcio, ma lAmministrazione dovrà farsi parte diligente "in base al principio dell'economia dei mezzi giuridici, quando la P.A. riscontra vizi e carenze, che non travolgono l'intero procedimento ma coinvolgono solo singole fasi, deve far ricorso alla regola cardine della conservazione degli atti ritenuti congrui e, di conseguenza, limitare l'esercizio della propria azione agli atti effettivamente incisi dalle accertate criticità e, quindi, circoscrivere la rinnovazione del procedimento alle sole fasi necessarie per il perfezionamento dello stesso, conservando l'efficacia dei precedenti atti per i quali non sono stati sollevati rilievi.
È il tipo di pronuncia che la Società si attendeva, soprattutto in virtù del fatto che Il TAR ha finalmente chiarito che sarà sufficiente la presentazione delle sole integrazioni ancora mancanti per ottenere il perfezionamento del procedimento. La Commissione dovrà infatti "circoscrivere la rinnovazione del procedimento alle sole fasi necessarie per il perfezionamento dello stesso, conservando l'efficacia dei precedenti atti per i quali non sono stati sollevati rilievi".
Si esprime, pertanto, soddisfazione per un chiarimento interpretativo che segna un punto fermo e di non ritorno e che consente di ripartire da dove ci si era fermati il 25 febbraio 2013.
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