Il calcio come uno spettacolo teatrale? Certamente, perchè no: in fondo attori e calciatori esprimono la loro arte, sebbene in modi molto diversi. Il calcio come una guerra? No, questo proprio non ci sta, anche se pubblico e tifosi spesso tengono a far risaltare alcune assonanze, nel modo più innocente (basti solo pensare al termine "bomber"). Se n'è parlato nel foyer del centro teatrale in via 31 marzo 1943 a Monserrato, nel corso di un confronto organizzato in occasione della mostra "Bombardero de Guernika". Sul palco Tonino Murru della Compagnia Is Mascareddas affiancato dal difensore rossoblù Luca Rossettini. Il pubblico era costituito da 100 alunni delle scuole di Monserrato: l'istituto primario "Cesare Cabras", la scuola media "La Marmora" e "L'Istituto Superiore Gramsci". Pubblico "interattivo": i bambini sono stati chiamati sul palco per mimare le esultanze tipiche dei giocatori più famosi. Con l'obiettivo di creare forme alternative a termini e segni che evocano similitudini guerresche. Al termine dell'incontro Rossettini si è intrattenuto con i giornalsiti presenti a parlare di calcio giocato, soffermandosi sul momento vissuto dalla squadra rossoblù e inevitabilmente sulla vicenda stadio: "Dispiace non avere una casa. Noi cerchiamo di concentrarci sempre sulla partita e diamo grossi segnali di compattezza, tramutando in positivo queste situazioni negative. Dobbiamo per prima cosa arrivare a quei 40 punti che vogliono dire salvezza e cercheremo di fare meglio rispetto al rendimento degli ultimi anni: sarà uno stimolo continuare il lavoro dei nostri allenatori e motivo di crescita individuale per noi". Domenica si va a Catania. "Una trasferta difficile. Affrontiamo una squadra forte che ama giocare senza tatticismi. Immagino una bella partita a viso aperto2. Nei giorni scorsi Diego Lopez ha fatto il nome di Rossettini per la Nazionale. "Il mio primo pensiero è far bene qui. Mi trovo benissimo e faccio parte di un grande gruppo. Poi la Nazionale è il sogno di tutti i calciatori e sognare non fa male". |
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