Sardegna Rosso Blu

Ormai possiamo dirlo: il Cagliari è salvo. Con la vittoria di prestigio sull'Inter è arrivato a guadagnare 14 punti sul terz'ultimo posto: con sole 6 partite da giocare è un tesoro di valore inestimabile. Non ci sono più parole per lodare questo gruppo che è come quella pubblicità di quel famoso caffè: più lo buttano giù, più si tira su. Il Cagliari è stato capace di vincere davanti al proprio pubblico, in partite giocate a porte chiuse e ora praticamente in campo neutro, tra le braccia amiche del "Rocco" di Trieste. Se questa doveva essere un'ennesima prova di maturità, è stata superata a pieni voti. 2-0 firmato Mauricio Pinilla, arma segreta lanciata in campo dai tecnici rossoblù a sparigliare le carte di una gara sin li equilibrata, con l'Inter ad esercitare una supremazia territoriale comunque sterile. All'inizio i nerazzurri hanno messo in difficoltà il Cagliari, grazie al movimento della batteria di trequartisti. In modo particolare la verve di Alvarez era fastidiosa per i rossoblù che dopo appena 6' perdevano Cossu, vittima di un infortunio muscolare. Dentro al suo posto Cabrera, che si sistemava nella stessa posizione di Andrea. L'Inter andava vicinissima al gol al 14': bello scambio Rocchi-Cambiasso, con il centrocampista argentino che si presentava solo davanti al portiere e tentava il pallonetto di sinistro: esecuzione mirabile, che fortunatamente finiva sul palo. Tirato un sospiro di sollievo, il Cagliari richiudeva le fila. Alvarez ci provava da tutte le posizioni senza trovare la porta. I rossoblù, con Thiago Ribeiro e Ibarbo larghi sulle fasce, attendevano il momento giusto per ripartire. Sul finire del primo tempo, un inserimento di Murru con cross basso per Ibarbo era vanificato da Pereira, che riusciva a sottrarre il pallone al colombiano all'ultimo momento. Ancora Ibarbo vivacissimo a inizio ripresa: il colombiano si lanciava in un contropiede vertiginoso, finiva a terra in area dopo un tocco di Juan Jesus, larbitro Celi lasciava corriere. La svolta della partita poco prima del quarto d'ora, con l'inserimento di Pinilla al posto di Dessena, il quale poco prima aveva reclamato invano un calcio di rigore, toccato dopo una penetrazione offensiva. Il cileno dava peso all'attacco, con il conseguente spostamento a interno destro di Cabrera. L'Inter, che perdeva per infortunio prima Gargano po il suo sostituto Nagatomo, aveva un ultimo sussulto: Alvarez mandava di poco fuori dall'interno dell'area. Da li in avanti era solo Cagliari e molto Pinilla. Il cileno cadeva in area dopo un contatto con Silvestre: rigore. Lo stesso Pinilla trasformava con una botta centrale, spiazzando il portiere. I rossoblù disinnescavano Samuel, difensore mandato a fare il centravanti da Stramaccioni, con un continuo e ordinato possesso palla. Al 77' il secondo gol: stupendo lo scambio stretto Cabrera-Pinilla, con il bomber che controllava a seguire e infilava Handanovic con un tocco sotto la traversa. Il resto era accademia: Ibarbo da due passi coglieva una clamorosa traversa. Forse sarebbe stato troppo, considerando anche l'emergenza di infortuni in casa interista; ma pure il Cagliari si presentava all'appuntamento senza Pisano e Nainggolan, con Cossu out dopo qualche minuto. Domenica a Napoli non ci saranno Conti e Pinilla, squalificati. Ma il Cagliari è salvo, a 42 punti: dove sarebbe adesso, in una stagione "normale"?