Eccolo qui, Matias Cabrera, il rinforzo del Cagliari arrivato nel mercato di gennaio. A dire il vero sarebbe già dovuto sbarcare quest'estate in Sardegna, ma non se ne fece niente: "Sorse un problema tra procuratori, ma ora è passato, non ne voglio parlare. L'importante è che Paco Casal e Daniel Delgado abbiano risolto tutto e che ora sia qui". Il centrocampista uruguayano è pronto per mettersi a disposizione dei tecnici rossoblù e oggi ha svolto il primo allenamento con i nuovi compagni. "Sono molto felice. Fisicamente sto bene, ho sostenuto tutta la preparazione con il Nacional in vista del campionato e della Coppa Libertadores. Gli unici due giorni nei quali non mi sono allenato sono stati quelli impiegati per raggiungere la Sardegna. Sono a disposizione dell'allenatore, anche per la partita di domenica con il Pescara, se lo riterrà opportuno". Ha scelto il numero 22, uno dei pochi "bassi" ancora disponibili. Matias, 27 anni da compiere il prossimo 18 maggio, si definisce un giocatore in grado di disimpegnarsi in tutte le posizioni del centrocampo, destra, sinistro o centro non importa. "Mi piace giocare la palla e do una mano alla difesa. Naturalmente ci vorrà un po' di tempo per adattarmi alla Serie A, ma non così tanto perchè credo che le mie caratteristiche si adattino bene al calcio italiano: uno-due tocchi e via. La presenza di Diego Lopez è molto importante, innanzitutto per la lingua e poi perchè conosce le differenze tra il calcio uruguayano e quello italiano, quindi saprà trovare il modo migliore per utilizzarmi". Domenica dalla tribuna di Is Arenas ha visto all'opera la sua nuova squadra nientemeno che contro il Milan. "Mi ha fatto una grande impressione, soprattutto per quanto riguarda il gioco d'assieme. Il Cagliari mi è sembrato una formazione forte, dove tutti giocano l'uno per l'altro e si danno una mano in fase difensiva. Se proprio devo fare il nome di un singolo, cito Ibarbo, autore di un'ottima partita. Peccato per il risultato: visto come sono andate le cose in campo, si sarebbe potuto vincere". Il calcio è di casa nella famiglia Cabrera. "Mio zio, Eduardo Acevedo, ha giocato la Coppa del Mondo 1986 con la maglia della Nazionale e anche mio nonno è stato un calciatore professionista. Zio Eduardo è stato pure mio allenatore nel Nacional". Già, proprio quel Nacional da dove sono arrivati Daniel Fonseca e Julio Cesar Dely Valdes. "Li ho visti giocare da bambino, spero di far bene quanto loro. Il Cagliari ha molti tifosi nel mio paese perchè ha avuto molti giocatori uruguayani in squadra, a cominciare da Enzo Francescoli. Al momento della firma, nella sede del Nacional, ho avuto la possibiità di conoscere personalmente Pepe Herrera, che mi ha parlato benissimo della città, della squadra e dei tifosi. Non vedo l'ora di cominciare". |
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