Cagliari-Torino 4-3

24.02.2013

Cuore di capitano

Una partita incredibile, piena di emozioni, colpi di scena, gol e capovolgimenti di risultati sino all'ultimo secondo. Cagliari-Torino finisce dritta dritta nella galleria degli incontri memorabili della storia rossoblù, paragonabile al celeberrimo Italia-Germania del '70, del quale fotografa anche il punteggio. L'hanno spuntata i rossoblù, 4-3 proprio all'ultimo istante, ed è giusto così, anche se tanto di cappello al Torino, avversario pienamente all'altezza e capace di andare a riequilibrare momentaneamente il risultato in 9 contro 11. Curioso registrare l'analogia tra questa e l'altra gara disputata a porte chiuse, contro l'Atalanta. Anche allora la fecero protagonista i rigori, e l'arbitro era lo stesso, Peruzzo. Nel silenzio di Is Arenas, ha parlato il calcio, sport unico per offrire emozioni di questo tipo. Magari in pochi l'avrebbero predetto dopo un primo tempo sonnolento, dove le due squadre si sono annullate a vicenda nei loro uomini chiave d'attacco, Cerci da una parte, Ibarbo dall'altra. Il Torino ha reclamato un rigore per un contatto tra Avelar e Ogbonna non sanzionato dall'arbitro: ci sarebbe potuto stare il penalty, il Cagliari si è reso insidioso su una punizione di Cossu sulla quale Rossettini non è arrivato per un niente. Al 37' il gol del vantaggio rossoblù: Ekdal serviva Sau, che veniva messo giù da Ogbonna al momento del tiro. Rigore trasformato dallo stesso Sau con un gran tiro centrale, toccato con un piede da Gillet che però non riusciva a fermare la botta del bomber. La ripresa iniziava con il Torino letteralmente scatenato. Prendeva quota Cerci, che metteva in ambasce Avelar. Già al 2' il tornante di destra granata si trovava sul piede un pallone invitante su un rimpallo e lo scaricava nell'angolo lontano di Agazzi. Al 53' il Torino ribaltava addirittura la situazione. Ancora Cerci metteva in azione Darmian, sul suo cross Agazzi smanacciava, la palla finiva sui piedi di Stevanovic che non perdonava da breve distanza. Il Cagliari barcollava ma non crollava: lasciava passare la bufera e si rimetteva in ordine. Entravano prima Perico al posto di Avelar, con Pisano spostato a sinistra sullo scatenato Cerci, poi Pinilla per Ibarbo. La rapidità di Pisano conteneva il diretto rivale, mentre l'attaccante cileno entrava bene in partita, dando peso all'attacco. La miccia poi l'accendeva Cossu, che si sistemava quasi in pianta stabile sulla sinistra e iniziava a mettere dentro una serie di palloni succulenti. Al 74' ecco il pari, non a caso da un cross di Cossu. La traiettoria pescava Conti libero al centro: il capitano, così come era avvenuto contro il Genoa, deviava di testa nell'angolino. Toccante l'abbraccio con il figlioletto Bruno, a bordo campo come raccatapalle. Il Torino sentiva il colpo e calava fisicamente. I rossoblù uscivano fuori, ricaricati dal gol di Conti. Perico, servito da una sponda di Pinilla, mandava alto di poco al volo dall'interno dell'area di rigore. All'87' Pinilla riceveva sulla trequarti e si involava verso la porta: Ogbonna per fermarlo doveva ricorrere al fallo. Rigore indiscutibile ed espulsione del difensore granata. Pinilla dal dischetto superava Gillet con un destro sotto l'incrocio dei pali. Ventura cercava la rimonta inserendo Diop al posto di Barreto. La partita del giovane attaccante durava un paio di secondi: l'arbitro ravvisava la sua manata su Ekdal e lo mandava subito negli spogliatoi, con una decisione forse troppo severa. Non era finita: il Torino gettava sul campo tutta la sua rabbia e al 3' di recupero, su una palla gettata disperatamente all'interno dell'area, Bianchi lottava caparbiamente con Astori e Pisano. L'arbitro scorgeva la trattenuta di Astori su Bianchi e indicava ancora il dischetto. Bianchi dagli undici metri centrava l'incrocio dei pali. E qui veniva fuori il carattere dei rossoblù, che non si arrendevano al pareggio e si lanciavano tutti in avanti. Al 5' di recupero, Nainggolan toccava lateralmente per Conti, che scagliava un bolide verso la porta: il pallone trovava il corpo di Glik che deviava, spiazzando Gillet. 4-3, e stavolta era davvero finita. Tre punti conquistati con il cuore, anche con un pizzico di fortuna, ma ci vuole pure quella nel corso di un campionato, e il conto dei rossoblù, per tanti motivi, è ancora in credito. Il Cagliari ribadisce la vittoria sui granata ottenuta all'andata, la prima di Ivo Pulga e Diego Lopez, e sale a quota 31, agganciando proprio il Torino. In attesa della partita del Pescara di domani sera, i punti sul terz'ultimo posto arrivano a 10.

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