19.10.2013 | |
Siamo tornati!!!Festa doveva essere, e festa è stata. Nel modo migliore: brivido iniziale, paura, la reazione dopo gli attimi di smarrimento, poi la sofferenza, sino all'ultimo secondo. Ricetta ideale per celebrare il ritorno al Sant'Elia: perchè vincere così, come ha fatto il Cagliari, è ancora più bello. 2-1 sul Catania, firmato da Mauricio Pinilla a 7' dalla fine. Un segno del destino: proprio il bomber cileno aveva segnato l'ultimo gol nello stadio cagliaritano, diciotto mesi fa. Mancavano sette minuti al termine, il Cagliari attaccava a testa bassa, Lopez aveva mandato dentro tutti gli attaccanti a disposizione, il Catania, in dieci contro undici per oltre un tempo, si difendeva a testa bassa. Ibarbo dalla destra metteva al centro l'ennesimo cross: si avventava Pinilla che deviava verso la porta, un tocco sporco e maligno, che superava Frison, ma trovava il palo: sul rimbalzo c'era ancora Pinilla, prontissimo, che stavolta non aveva difficoltà a toccare nella rete rimasta incustodita. Poi Mauricio si gettava in Curva, a festeggiare con i tifosi. Un'immagine bellissima, che rimarrà impressa a grandi lettere nella storia del Cagliari, la copertina di questo indimenticabile pomeriggio del Sant'Elia, iniziato come peggio non si sarebbe potuto. La lancetta dell'orologio segnava il 5', quando il Catania passava in vantaggio. Sull'angolo di Plasil, Bergessio staccava irresistibilmente e colpiva: la deviazione era una fucilata, imparabile per Agazzi. Forse morbida la difesa rossoblù, ma bravissimo l'attaccante argentino, il più temuto alla vigilia. Il Cagliari accusava il colpo: Bergessio, ancora lui, chiamava Agazzi alla parata con un destro secco dalla distanza. A dare la scossa ci pensava Victor Ibarbo, che iniziava a puntare i difensori catanesi, mettendoli in crisi. Soprattutto Legrottaglie pativa la velocità del giocatore colombiano. Al 25', dopo un paio di avvisaglie, sempre firmato Ibarbo, il sospirato pareggio. Lancio di Conti per Ibarbo, uno contro uno, spalle alla porta, con Legrottaglie. L'esperto difensore cercava di ritardarne l'azione, ma Ibarbo, con un guizzo riusciva a guadagnare quel mezzo metro per andare al tiro. Ne usciva una folgore, che si infilava dall'altra parte, fuori dalla portata di Frison. Al 40' la svolta dell'incontro. Ancora Ibarbo, servito in profondità da Cabrera, saltava con un tocco Bellusci e si involava verso la porta in perfetta solitudine. Legrottaglie, in recupero, lo tratteneva, facendolo cadere: forse il fallo iniziava un paio di centimetri fuori area, ma l'arbitro Giacomelli indicava il rigore ed espelleva il centrale etneo. Lo stesso Ibarbo si incaricava della trasformazione: il tiro, forte ma prevedibile, era parato da Frison, che riusciva a rialzarsi in tempo per salvare sul tap-in di testa di Victor. In dieci contro undici, Maran era costretto a variare l'assetto della sua squadra, inserendo dopo l'intervallo Rolin per Castro, che nel primo tempo aveva ripetutamente messo in difficoltà la difesa rossoblù con una serie di cross insidiosi. Il nuovo entrato saldava la retroguardia catanese, tenendo bene sia Ibarbo che Sau. Il Cagliari faceva girare bene la palla, ma non riusciva ad alzare il ritmo nè a trovare varchi buoni per superare la resistenza ospite. I cross, pennellati dai vari Cossu e Murru, erano preda dei difensori. Lopez mandava dentro Pinilla al posto di un esausto Sau, e l'ingresso del cileno dava forza e spessore all'attacco. Proprio Pinilla faceva le prove generali, mandando alto prima su cross di Perico, poi di Ibarbo. Entravano anche Ibraimi (per Cabrera), poi Nenè (al posto di Cossu). Coraggio premiato, con il gol di Pinilla. Il Catania si rovesciava in avanti, collezionava un paio di calci piazzati, ma era il Cagliari a sfiorare il terzo gol, con Ibraimi, che prima recuperato all'ultimo, poi non trovava il tempo per battere con forza verso Frison. Il portiere catanese manteneva basso il risultato dicendo di no ancora allo scatenato Pinilla. Poteva bastare così: 2-1, il Cagliari arriva a 10, la festa può incominciare. Anzi, può continuare. | |
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19.10.2013 | |
Siamo tornati!!!Festa doveva essere, e festa è stata. Nel modo migliore: brivido iniziale, paura, la reazione dopo gli attimi di smarrimento, poi la sofferenza, sino all'ultimo secondo. Ricetta ideale per celebrare il ritorno al Sant'Elia: perchè vincere così, come ha fatto il Cagliari, è ancora più bello. 2-1 sul Catania, firmato da Mauricio Pinilla a 7' dalla fine. Un segno del destino: proprio il bomber cileno aveva segnato l'ultimo gol nello stadio cagliaritano, diciotto mesi fa. Mancavano sette minuti al termine, il Cagliari attaccava a testa bassa, Lopez aveva mandato dentro tutti gli attaccanti a disposizione, il Catania, in dieci contro undici per oltre un tempo, si difendeva a testa bassa. Ibarbo dalla destra metteva al centro l'ennesimo cross: si avventava Pinilla che deviava verso la porta, un tocco sporco e maligno, che superava Frison, ma trovava il palo: sul rimbalzo c'era ancora Pinilla, prontissimo, che stavolta non aveva difficoltà a toccare nella rete rimasta incustodita. Poi Mauricio si gettava in Curva, a festeggiare con i tifosi. Un'immagine bellissima, che rimarrà impressa a grandi lettere nella storia del Cagliari, la copertina di questo indimenticabile pomeriggio del Sant'Elia, iniziato come peggio non si sarebbe potuto. La lancetta dell'orologio segnava il 5', quando il Catania passava in vantaggio. Sull'angolo di Plasil, Bergessio staccava irresistibilmente e colpiva: la deviazione era una fucilata, imparabile per Agazzi. Forse morbida la difesa rossoblù, ma bravissimo l'attaccante argentino, il più temuto alla vigilia. Il Cagliari accusava il colpo: Bergessio, ancora lui, chiamava Agazzi alla parata con un destro secco dalla distanza. A dare la scossa ci pensava Victor Ibarbo, che iniziava a puntare i difensori catanesi, mettendoli in crisi. Soprattutto Legrottaglie pativa la velocità del giocatore colombiano. Al 25', dopo un paio di avvisaglie, sempre firmato Ibarbo, il sospirato pareggio. Lancio di Conti per Ibarbo, uno contro uno, spalle alla porta, con Legrottaglie. L'esperto difensore cercava di ritardarne l'azione, ma Ibarbo, con un guizzo riusciva a guadagnare quel mezzo metro per andare al tiro. Ne usciva una folgore, che si infilava dall'altra parte, fuori dalla portata di Frison. Al 40' la svolta dell'incontro. Ancora Ibarbo, servito in profondità da Cabrera, saltava con un tocco Bellusci e si involava verso la porta in perfetta solitudine. Legrottaglie, in recupero, lo tratteneva, facendolo cadere: forse il fallo iniziava un paio di centimetri fuori area, ma l'arbitro Giacomelli indicava il rigore ed espelleva il centrale etneo. Lo stesso Ibarbo si incaricava della trasformazione: il tiro, forte ma prevedibile, era parato da Frison, che riusciva a rialzarsi in tempo per salvare sul tap-in di testa di Victor. In dieci contro undici, Maran era costretto a variare l'assetto della sua squadra, inserendo dopo l'intervallo Rolin per Castro, che nel primo tempo aveva ripetutamente messo in difficoltà la difesa rossoblù con una serie di cross insidiosi. Il nuovo entrato saldava la retroguardia catanese, tenendo bene sia Ibarbo che Sau. Il Cagliari faceva girare bene la palla, ma non riusciva ad alzare il ritmo nè a trovare varchi buoni per superare la resistenza ospite. I cross, pennellati dai vari Cossu e Murru, erano preda dei difensori. Lopez mandava dentro Pinilla al posto di un esausto Sau, e l'ingresso del cileno dava forza e spessore all'attacco. Proprio Pinilla faceva le prove generali, mandando alto prima su cross di Perico, poi di Ibarbo. Entravano anche Ibraimi (per Cabrera), poi Nenè (al posto di Cossu). Coraggio premiato, con il gol di Pinilla. Il Catania si rovesciava in avanti, collezionava un paio di calci piazzati, ma era il Cagliari a sfiorare il terzo gol, con Ibraimi, che prima recuperato all'ultimo, poi non trovava il tempo per battere con forza verso Frison. Il portiere catanese manteneva basso il risultato dicendo di no ancora allo scatenato Pinilla. Poteva bastare così: 2-1, il Cagliari arriva a 10, la festa può incominciare. Anzi, può continuare. | |
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15.10.2013 | |
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